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Scadenza estintori: tutto quello che c’è da sapere sulla nuova normativa

scadenza estintori

Anche gli estintori hanno una data di scadenza, un aspetto spesso trascurato ma fondamentale per la sicurezza. In questo articolo, approfondiamo tutti gli aspetti poco conosciuti sul mondo dell’estintore: dalle loro tipologie, alla manutenzione, per arrivare alle nuove disposizioni previste dalla normativa UNI UNI 9994-1:2024, entrata in vigore dal 25 Luglio 2024.

I vari tipi di estintore

Tutti gli estintori sono diversi, e utilizzano la base chimica più adatta al tipo di incendio che devono spegnere. I più utilizzati sono:

  • Estintore a polvere: contiene una polvere chimica secca, ed è adatto per incendi causati da materiali solidi, gas e liquidi infiammabili. È molto versatile e non conduce elettricità, quindi può essere usato anche su impianti elettrici. Tuttavia, lascia molti residui, che possono danneggiare macchinari o superfici delicate. Per ulteriori approfondimenti su questo tipo di estintore, puoi leggere il nostro articolo dedicato.
  • Estintore a CO₂: utilizza gas CO₂ che soffoca le fiamme sottraendo ossigeno. È particolarmente adatto per incendi di liquidi infiammabili e apparecchiature elettriche, poiché non lascia residui. Non è indicato in ambienti aperti o ventilati, dove il gas si disperde facilmente, invece negli spazi chiusi  va usato con cautela per il rischio di asfissia.
  • Estintore a schiuma: eroga una miscela di acqua e agenti schiumogeni. È efficace su incendi causati da materiali solidi come legno, tessuti e carta, poiché la schiuma soffoca le fiamme e raffredda il materiale. Non va però utilizzato su apparecchiature sotto tensione, perché conduce elettricità.
  • Estintore ad acqua nebulizzata: rilascia acqua sotto forma di micro-gocce ad alta pressione. Può essere impiegato su incendi causati da materiali solidi e, se certificato, anche su apparecchiature elettriche e incendi da oli e grassi da cucina. È una soluzione ecologica e sicura, ma meno efficace su liquidi infiammabili rispetto ad altri tipi.

Estintori carrellati ed estintori portatili

Gli estintori, oltre a differenziarsi per la base chimica del loro contenuto, si dividono in due categorie principali: portatili e carrellati.

Gli estintori portatili sono quelli più comuni, dal peso contenuto (fino a 20 kg), pensati per essere usati da una sola persona. Sono adatti per spegnere piccoli incendi in ambienti come uffici, scuole, negozi e abitazioni. Il loro punto di forza è la facilità d’uso e la maneggevolezza, ma hanno una capacità di scarica limitata.

Gli estintori carrellati, invece, sono molto più grandi e montati su ruote. Contengono quantità maggiori di agente estinguente e richiedono solitamente due operatori. Sono usati in ambienti industriali o ad alto rischio, dove serve un intervento più potente e prolungato. Pur essendo più ingombranti, offrono una protezione molto superiore in caso di incendi estesi.

Manutenzione e scadenza estintori: la norma UNI 9994-1:2024

Che si tratti di estintori a base di polvere o a base d’acqua, che siano carrellati oppure portatili, tutti gli estintori devono seguire indicazioni ben precise sulla loro vita utile massima e sulla loro manutenzione periodica.

Cruciale per questo aspetto è la normativa UNI 9994-1:2024. Pubblicata il 25 Luglio 2024, la nuova edizione della norma disciplina la manutenzione degli estintori d’incendio portatili e carrellati in Italia. Questa revisione introduce importanti novità per garantire l’efficienza e la sicurezza degli estintori nel tempo:

  • Terminologia aggiornata: la sezione “Termini e definizioni” è stata ristrutturata per migliorare la chiarezza. Ad esempio, il termine “prototipo omologato” è stato sostituito da “prototipo autorizzato”
  • Nuova classificazione degli estintori a base d’acqua: la classificazione degli estintori a base d’acqua è stata completamente rivista, distinguendo tra serbatoi plastificati, serbatoi in acciaio inox o lega di alluminio ed estintori con additivi fluorine free (senza sostanze fluorurate)​.
  • Revisione delle periodicità di manutenzione: la norma introduce nuove periodicità massime per la revisione e il collaudo degli estintori.
  • Nuove verifiche tecniche: per gli estintori a base d’acqua con serbatoio plastificato a pressione permanente, è ora obbligatoria la verifica dello stato del trattamento interno di plastificazione durante i controlli periodici
  • Obbligo di consegna del documento di manutenzione: è stato ribadito l’obbligo di consegnare al committente una copia del documento di manutenzione dopo ogni intervento, per garantire la tracciabilità delle operazioni effettuate.
  • Dismissione degli estintori: Resta invariato il limite massimo di 18 anni di vita utile per un estintore, oltre il quale deve essere considerato fuori servizio

Ricordiamo inoltre che è fondamentale rispettare il libretto di uso e manutenzione del costruttore dell’estintore, in modo da permettere un ciclo di vita conforme alle indicazioni emerse dai test di fabbrica. F.I.A.M.M.A. ritiene opportuno seguire le istruzioni fornite dal produttore, mantenendo le periodicità di revisione stabilite per ogni modello. Ad esempio, per gli estintori a polvere prodotti prima del 25 luglio 2024 (data di entrata in vigore della nuova edizione della norma), è raccomandata una revisione ogni 36 mesi. Per quanto riguarda il collaudo, invece, è obbligatorio allinearsi alle indicazioni previste dalla nuova norma tecnica, poiché risultano più restrittive rispetto alla versione precedente.

Il ciclo di vita di un estintore: cosa cambia con la nuova norma

Gli estintori sono soggetti a scadenze precise, sia per la manutenzione sia per la loro durata complessiva. Secondo la normativa italiana e il nuovo regolamento UNI 9994-1:2024, non possono essere utilizzati oltre i 18 anni dalla data di fabbricazione, anche se ancora funzionanti: una volta raggiunta questa età, devono essere dismessi.

Durante la loro vita utile, è obbligatoria una manutenzione periodica. Ogni sei mesi si effettua un controllo periodico per verificare che l’estintore sia in buono stato. A intervalli più lunghi si fanno la revisione, con svuotamento e controllo interno, e il collaudo, per verificare la tenuta del serbatoio. I tempi variano a seconda del tipo:

  • Estintori a polvere: revisione ogni 5 anni, collaudo ogni 10 anni
  • Estintori a CO₂: revisione ogni 5 anni, collaudo ogni 10 anni
  • Estintori a base d’acqua: intervalli variabili in base al tipo di serbatoio e agli additivi utilizzati

Ogni estintore deve inoltre avere l’etichetta con la data di fabbricazione, il registro delle manutenzioni e il cartellino di controllo aggiornato.

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