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Prevenzione incendi nei cantieri: linee guida per evitare rischi durante i lavori

FIAMMA - sicurezza nei cantieri edili

Come in tutti i luoghi di lavoro, anche i cantieri edili non sono esenti da rischi legati agli incendi. Si tratta però di un luogo con le sue particolarità, sia a livello giuridico che a livello pratico. Per questo, in questo articolo faremo chiarezza sulla prevenzione antincendio nei cantieri.

Che cos’è un cantiere edile

Il cantiere edile è un’area esterna soggetta a continua evoluzione, destinata all’esecuzione di lavori edili o di ingegneria civile. Al suo interno si svolgono numerose attività coordinate, affidate a diverse figure professionali con compiti ben definiti, tutte orientate al raggiungimento di un obiettivo comune: il completamento dell’opera entro le tempistiche previste.

La normativa antincendio per i cantieri

Come detto precedentemente, i cantieri edili presentano alcune specifiche particolarità a livello normativo.

Secondo l’art. 62 del D.Lgs. 81/08, i cantieri edili non sono considerati “luoghi di lavoro” e non rientrano nelle attività soggette ai controlli di prevenzione incendi del DPR 151/2011.

Tuttavia, il decreto individua alcune situazioni considerate a rischio di incendio elevato, come i cantieri sotterranei di lunghezza superiore ai 50 metri (ad esempio per la costruzione o manutenzione di gallerie o pozzi), oppure i cantieri nei quali si fa uso di esplosivi.

In presenza di queste condizioni, è obbligatorio che gli addetti alla gestione dell’emergenza antincendio ricevano una formazione di livello avanzato, adeguata al rischio specifico. Inoltre, il cantiere deve essere dotato di impianti di spegnimento, fissi o portatili, dimensionati e scelti in base alle caratteristiche dell’ambiente e al tipo di lavorazioni presenti. È necessario anche programmare esercitazioni periodiche per verificare l’efficacia delle procedure previste in caso di incendio e predisporre un piano di emergenza dettagliato, studiato sulle specificità del cantiere.

La normativa, poi, prevede la designazione e formazione degli addetti alla sicurezza antincendio.

Le figure professionali responsabili della sicurezza antincendio

Il D.Lgs. 81/08 identifica diverse figure responsabili, tra cui il datore di lavoro, il responsabile del servizio di prevenzione e protezione (RSPP), il preposto, e l’addetto al servizio antincendio.

Tuttavia, non esiste una figura specifica dedicata alla strategia antincendio nei cantieri. Ci sono però, due figure specializzate possono supportare la sicurezza:

  • Professionista antincendio del cantiere, che progetta la sicurezza antincendio;
  • Direttore Operativo Antincendio, che verifica l’attuazione delle misure previste.

Il rischio di incendio nei cantieri edili non può essere sottovalutato: è infatti obbligatorio procedere ad una valutazione del rischio incendio, all’esito della quale sarà obbligatorio:

  • Designare preventivamente i lavoratori incaricati dell’attuazione delle misure di prevenzione incendi e lotta antincendio;
  • Adottare le misure per il controllo delle situazioni di rischio in caso di emergenza e dare istruzioni affinché i lavoratori incaricati dell’attuazione delle misure di prevenzione incendi e lotta antincendio;
  • Informare il più presto possibile i lavoratori esposti al rischio di un pericolo grave e immediato circa il rischio stesso;
  • Adottare le misure necessarie ai fini della prevenzione incendi e dell’evacuazione dei luoghi di lavoro, nonché per il caso di pericolo grave e immediato;
  • Organizzare i necessari rapporti con i servizi pubblici competenti in materia di lotta antincendio e gestione dell’emergenza, quindi il comando provinciale dei Vigili del Fuoco;
  • Garantire la presenza di mezzi di estinzione idonei alla classe di incendio ed al livello di rischio presenti sul luogo di lavoro, tenendo anche conto delle particolari condizioni in cui possono essere usati.

Misure di Prevenzione e Protezione Antincendio

Le misure di sicurezza nei cantieri edili si dividono in protezioni passive e protezioni attive. Le prime comprendono accorgimenti strutturali e organizzativi pensati per contenere i danni in caso di incidente, mentre le seconde consistono in dispositivi o sistemi che entrano in funzione per contrastare direttamente l’insorgere o la propagazione del pericolo, come nel caso degli incendi.

Le protezioni passive includono:

  • Utilizzo di materiali resistenti al fuoco (cemento, acciaio, ceramica).
  • Trattamento dei materiali isolanti per ritardare l’infiammazione.
  • Creazione di compartimentazioni resistenti al fuoco (pareti, porte, pavimenti)
  • Previsione di vie di fuga chiare, libere da ostacoli e facilmente accessibili.
  • Segnalazione delle vie di fuga con segnali visibili.
  • Mantenimento delle distanze di sicurezza tra materiali infiammabili e impianti elettrici.
  • Strutture con resistenza al fuoco (ad esempio, REI 60, 120).

Invece, le protezioni attive prevedono:

  • Installazione di sistemi di rivelazione incendi (rilevatori di fumo, calore).
  • Collegamento del sistema di rivelazione a un impianto di allarme.
  • Posizionamento di estintori facilmente accessibili in punti strategici.
  • Utilizzo di estintori adeguati (polvere, schiuma, CO₂ a seconda del tipo di incendio).
  • Installazione di una rete idranti temporanea o permanente.
  • Posizionamento di idranti in modo da coprire l’intera area del cantiere.
  • Installazione di illuminazione di emergenza per le vie di fuga in caso di blackout.

La gestione delle emergenze

Nel contesto di un cantiere edile, la gestione delle emergenze assume un’importanza fondamentale, soprattutto in situazioni di incendio, dove il tempo di reazione può fare la differenza tra un evento contenuto e un disastro. Secondo quanto previsto dal D.Lgs. 81/2008, i lavoratori devono essere messi in condizione non solo di riconoscere tempestivamente una situazione di pericolo, ma anche di reagire in maniera autonoma e appropriata qualora non sia possibile contattare tempestivamente un responsabile o un addetto alla sicurezza.

In caso di pericolo grave e immediato, come la presenza di fiamme o fumo denso, il lavoratore ha il diritto – e la responsabilità – di abbandonare immediatamente l’area, senza attendere ordini superiori. Tale comportamento, quando motivato dall’urgenza e dalla necessità di mettersi in salvo, non può in alcun modo essere sanzionato dal datore di lavoro.

Inoltre, se un lavoratore, nell’impossibilità di contattare un superiore, decide di intervenire per limitare i danni (ad esempio, spegnendo un principio di incendio con un estintore o aiutando un collega a evacuare), non potrà essere ritenuto responsabile, a meno che non abbia agito con grave negligenza o abbia messo in pericolo sé stesso o altri in modo sproporzionato rispetto alla situazione.

Questa responsabilizzazione dei lavoratori, prevista dalla normativa, ha lo scopo di favorire una cultura della sicurezza attiva, in cui ogni persona presente in cantiere è coinvolta nella prevenzione e nella gestione dei rischi. Tuttavia, affinché ciò sia davvero efficace, è fondamentale che la formazione sia costante, pratica e specifica per il contesto del cantiere, e che siano predisposte simulazioni periodiche per testare la prontezza e la consapevolezza di tutti gli operatori.

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La sicurezza antincendio nei cantieri è cruciale per garantire un regolare svolgimento dei lavori edili, garantendo la sicurezza di tutti gli addetti coinvolti. Per questo, F.I.A.M.M.A. consiglia sempre di rivolgersi a figure esperte nella sicurezza antincendio, per adottare le migliori soluzioni a seconda del caso. Puoi consultare tutti i nostri servizi a questo link.

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