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Il ruolo della formazione antincendio: perché è essenziale per aziende e dipendenti

Formazione antincendio

La formazione antincendio nei luoghi di lavoro non è solo un obbligo normativo, ma una responsabilità concreta che incide direttamente sulla sicurezza delle persone e sull’integrità dell’azienda.

In questo articolo, potrai trovare tutte le informazioni necessarie per fornire ai tuoi dipendenti una formazione antincendio completa.

Formazione antincendio: cosa dice la normativa?

Il Decreto Legislativo 81 del 2008, conosciuto come Testo Unico sulla Sicurezza sul Lavoro, rappresenta il pilastro normativo in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro in Italia. Questo testo ha unificato e razionalizzato la normativa precedente, definendo con chiarezza gli obblighi di prevenzione e protezione a carico di datori di lavoro, lavoratori e altre figure aziendali. Tra i suoi principi fondamentali vi è l’obbligo di valutare tutti i rischi presenti sul luogo di lavoro, compreso quello d’incendio, e di adottare misure adeguate per prevenirli e gestirli.

Un aspetto centrale del decreto riguarda la formazione obbligatoria dei lavoratori, in particolare quella rivolta agli addetti alla gestione delle emergenze e alla prevenzione incendi. A questo proposito, il quadro normativo è stato ulteriormente aggiornato con il Decreto Ministeriale 2 settembre 2021, che ha introdotto una classificazione più dettagliata delle attività in base al livello di rischio incendio (basso, medio, elevato) e ha ridefinito i contenuti, la durata e la periodicità dei corsi di formazione e aggiornamento per gli addetti antincendio. Il D.M. 2021 ha anche reso obbligatorie le prove pratiche e l’aggiornamento quinquennale, rafforzando l’efficacia della formazione.

I diversi livelli di rischio incendio

Nel campo della sicurezza sul lavoro, le attività vengono classificate in base al livello di rischio incendio: basso, medio o elevato. Questa distinzione aiuta a stabilire le misure di prevenzione necessarie e il tipo di formazione che i lavoratori devono ricevere.

  • Rischio basso (Livello 1): si tratta di ambienti dove la probabilità di un incendio è molto ridotta. Non ci sono sostanze infiammabili in quantità rilevanti, le lavorazioni sono sicure e, in caso di emergenza, l’evacuazione è semplice e veloce.
  • Rientrano in questa categoria uffici, piccoli negozi, studi professionali e autorimesse con pochi veicoli.
  • Rischio medio (Livello 2): in questo caso il rischio è più concreto, perché sono presenti materiali combustibili e lavorazioni che possono generare calore o scintille. Gli spazi sono spesso più complessi e frequentati, rendendo l’evacuazione meno immediata.
  • Esempi comuni sono magazzini, scuole, laboratori e attività commerciali di medie dimensioni.
  • Rischio elevato (Livello 3): qui si parla di ambienti dove il pericolo di incendio è significativo, per la presenza di sostanze infiammabili, lavorazioni rischiose o un alto numero di persone. La gestione dell’emergenza è più delicata e richiede una preparazione specifica.
  • Ne fanno parte grandi impianti industriali, ospedali, alberghi, teatri, aeroporti e aziende che trattano liquidi o gas infiammabili.

Corsi antincendio: come sono strutturati

A seconda del livello di rischio dell’attività, i corsi variano in durata e contenuti, fornendo competenze specifiche per ogni tipo di ambiente lavorativo. Ecco una panoramica dei corsi previsti in base al rischio incendio:

  • Corso per attività a rischio basso (Livello 1): i contenuti formativi includono i principi base della combustione, la conoscenza dei prodotti della combustione, la valutazione dei rischi di incendio, le principali misure di prevenzione e le procedure da seguire in caso d’incendio. La durata di questa formazione è di quattro ore. È prevista anche una parte pratica sull’uso corretto degli estintori portatili.
  • Corso per attività a rischio medio (Livello 2): rispetto al livello 1, prevede un approfondimento sulle misure di prevenzione più efficaci, sulle procedure di evacuazione e sull’uso dei principali mezzi di estinzione. La formazione pratica comprende esercitazioni con estintori e dispositivi come naspi e idranti. La durata del corso per questo tipo di attività è di otto ore.
  • Corso per attività a rischio alto (Livello 3): questo è il percorso più completo, con una durata di 16 ore. Il programma comprende tutti i contenuti dei livelli precedenti, ma con un maggiore livello di dettaglio. Vengono affrontate tecniche avanzate di spegnimento, la gestione dell’evacuazione in situazioni complesse e l’utilizzo di attrezzature più sofisticate, come impianti antincendio fissi. Sono inoltre previste esercitazioni pratiche più articolate, anche con simulazioni di scenari reali.

Perché è importante la formazione antincendio

Una buona formazione antincendio rappresenta uno degli strumenti più efficaci per prevenire situazioni di pericolo, grazie all’adozione di comportamenti corretti e consapevoli.

Al contrario, la mancata formazione può esporre il datore di lavoro a gravi responsabilità, anche penali, oltre a ingenti perdite economiche. Per questo, la prevenzione non può essere considerata un costo, ma un investimento fondamentale.

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