Come funziona una porta tagliafuoco, la normativa vigente, movimento e dimensioni.
La porta tagliafuoco è un presidio di protezione passiva all’incendio in grado di isolare un ambiente nel quale si sono propagate le fiamme e, per questa sua elevata funzione di resistenza alle fiamme, rappresenta un dispositivo antincendio obbligatorio. Scopri tutti i dispositivi antincendio
Spesso viene indicata con il termine inglese fire door.
Porta tagliafuoco REI: la misura della resistenza al fuoco
La resistenza sotto l’azione del fuoco di un elemento è una delle misure antincendio principali da valutare per garantire i requisiti minimi di sicurezza antincendio. La sigla REI, seguita da un numero, rappresenta i tre parametri di resistenza al fuoco che devono essere garantiti.
Le sigla è composta da tre parole francesi:
- R – Résistance (resistenza meccanica): si riferisce alla stabilità statica, tenuta e isolamento termico dell’elemento a fronte di un’esposizione al fuoco. Per la resistenza si fa riferimento al tempo minimo di mantenimento di tutti i requisiti.
- E – Entretenir/ Etanchéité (ermeticitià): ovvero la capacità di non lasciar passare né produrre (se l’elemento è esposto alle fiamme su un lato) fiamme, vapori o gas caldi sul lato non esposto. Si tratta di tutti gli aspetti separanti della compartimentazione.
- I – Isolation (isolamento termico): l’attitudine a ridurre, entro un dato limite, la trasmissione del calore. Per individuare l’isolamento si effettuano test di prova seguendo il programma termico individuato dalla ISO 834.
L’incendio standard viene infatti descritto dalla curva nominale ISO 834 ed è rappresentato con una temperatura media dei gas di combustione che cresce continuamente nel tempo in modo logaritmico secondo la relazione: Tg = 20 + 345 · log10 (8·t + 1), dove t è il tempo espresso in minuti e Tg la temperatura in °C.
La certificazione REI viene assegnata ad una porta tagliafuoco solo se tutte le parti dell’installazione sono correttamente installate. Ad esempio se vengono montati vetri sbagliati il tempo di resistenza si riduce notevolmente.
Esempio: cosa sta a significare la sigla per le porte tagliafuoco Rei 120? Indica una porta che ha la possibilità di isolare le fiamme qualora scoppiasse un incendio, ed è utilizzata come parte di un sistema di protezione passiva per ridurre il propagarsi delle fiamme o del fumo permettendo così un’evacuazione dall’edificio.
Come abbiamo visto i numeri che seguono la sigla stanno ad indicare i minuti di stabilità, tenuta ed isolamento termico in caso di incendio. REI 120 denota che i tre criteri sopra citati saranno rispettati per 120 minuti, ossia 2 ore dallo scoppio dell’incendio. Ogni portone o porta tagliafuoco viene costruito con la sua classe di resistenza al fuoco: 10, 15, 20, 30, 45, 60, 90, 120, 180, 240 e 360.
Il movimento della porta tagliafuoco e le verifiche di routine
Le porte tagliafuoco possono essere progettate per essere sempre tenute chiuse o aperte nei momenti di normale svolgimento di attività, con una chiusura automatica in caso di scoppio d’incendio.
L’elemento fondamentale per garantire la sicurezza di beni e persone è che il movimento non venga mai ostacolato da chiudiporta o altri ostacoli (ad esempio tappeti tra le porte che non dovrebbero esserci).
Le verifiche periodiche riguardano:
- il sigillo a intumescenza e antifumo: sono guarnizioni che impediscono il passaggio del fumo. I sigilli hanno caratteristiche diverse in base al tasso di espansione sotto il calore e alla loro composizione chimica. Possono essere a vista, oppure anche nascosti al di sotto di strati di finitura, soprattutto nei bordi.
- la chiusura e il bloccaggio della porta.
Affinché la porta tagliafuoco rimanga aperta esistono diversi sistemi. Ci sono blocchi autorizzati e sicuri a batteria o wireless o che impiegano un elettromagnete. In tal caso se si aziona l’allarme antincendio o manca la corrente elettrica il blocco si disattiva e la porta si chiude automaticamente.
Materiali di costruzione e dimensioni di una porta tagliafuoco
Esistono varie tipologie di portoni e porte tagliafuoco, che possono essere ad un’anta, a due ante, scorrevoli e vetrate.
La porta tagliafuoco è solitamente costituita da diversi materiali, tra cui:
- Metallo / acciaio
- Alluminio
- Legno
- Vetro
- pvc
Esistono inoltre delle combinazioni come porte con anta in legno e telaio in metallo.
Per quanto riguarda invece le dimensioni queste possono variare, in base alle necessità del luogo dove saranno installate. Per le uscite pedonali si utilizzano porte tagliafuoco e per le uscite carraie o di transito tra le varie aree dello stabilimento si utilizzano i portoni tagliafuoco. Questi ultimi hanno le stesse caratteristiche delle porte ma con misure nettamente maggiori.
I parametri da considerare per identificare la dimensione di una porta sono l’altezza e la larghezza di:
- foro a muro
- passaggio di luce netta
- telaio esterno
- ingombro del telaio esterno.
Porta tagliafuoco: la normativa vigente
Le porte tagliafuoco, per essere commercializzate devono essere omologate e certificate CE (obbligo dall’1/11/2019).
La normativa europea di riferimento è la UNI EN 16034:2014 per le porte tagliafuoco “Porte pedonali, industriali, commerciali da garage e finestre apribili – Norma di prodotto, caratteristiche prestazionali – Caratteristiche di resistenza al fuoco e/o tenuta al fumo”. In questa normativa sono evidenziate una serie di caratteristiche dei prodotti, come l’isolamento termico, la capacità portante, l’integrità e la tenuta ai fumi.
Per la manutenzione delle porte la norma di riferimento è invece la UNI 11473-3 dal titolo: Porte e finestre apribili resistenti al fuoco e/o per il controllo della dispersione di fumo – Parte 3: Requisiti di conoscenza, abilità e competenza dell’installatore e del manutentore.
L’installazione di porte tagliafuoco deve essere effettuata sempre da professionisti qualificati
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