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Quale impianto antincendio scegliere?

impianto antincendio
Quali sono le tipologie di impianto antincendio? Su quali criteri si basa la scelta di un impianto? Cosa indica la normativa? Rispondiamo ai principali quesiti.

Gli impianti di rivelazione fumo e calore sono dispositivi in grado di rilevare un eventuale incendio, avvisando tramite allarme e, abbinati agli impianti di spegnimento automatici, si spengono le fiamme.

Sono diverse le tipologie di impianto antincendio che costituiscono l’insieme dei “sistemi di protezione attiva contro l’incendio”.

Il D.M. 20 dicembre 2012, “Regola tecnica di prevenzione incendi per gli impianti di protezione attiva contro l’incendio installati nelle attività soggette ai controlli di prevenzione incendi” specifica che rientrano in questa categoria:

  • gli impianti di rivelazione, segnalazione e allarme di incendi;
  • gli impianti di estinzione o controllo di incendio (di tipo automatico o manuale);
  • gli impianti di controllo (e smaltimento) del fumo e del calore.

Ogni tipologia di impianto deve essere progettato, realizzato e manutenuto rispettando le specifiche norme e regole tecniche; per questo motivo è assolutamente indispensabile che queste attività vengano svolte da professionisti del settore. Clicca qui e scopri i nostri servizi di consulenza e progettazione.

Il progettista svolge infatti un ruolo chiave per la scelta della tipologia dell’impianto di spegnimento da installare. Questa dipende da vari fattori:

  • tipologia di materiale stoccato all’interno del locale da proteggere;
  • grandezza del locale da proteggere;
  • tipologia di installazione che si può applicare al locale.

Le diverse tipologie di impianti antincendio di spegnimento si distinguono invece per:

  • il materiale estinguente utilizzato
  • la tipologia di sistema installato
 

Impianto antincendio passivo: le tipologie

Gli impianti antincendio passivi proteggono le persone dalle fiamme, e tra questi rientrano:

  • i sistemi di ventilazione
  • i sistemi di evacuazione fumi e calore
  • le compartimentazioni EI120
  • gli infissi tagliafuoco
  • i collari di compartimentazione EI120
  • le vie di fuga esterneecc.

Come funzionano questi elementi? Isolano l’incendio, limitando la propagazione delle fiamme e gli effetti dannosi che un incendio potrebbe provocare a persone o cose.

Per questo tipo di installazione non è necessario attivare determinate funzioni, in quanto si tratta di elementi che separano due zone di diversi compartimenti dall’eventuale propagazione di un incendio. Tutto questo ad eccezione dei sistemi di ventilazione e dei sistemi di evacuazione fumi e calore, che sono comandati dall’impianto rivelazione fumi e calore.

I materiali con cui sono realizzati non sono infiammabili, e sono in grado di resistere alle fiamme appunto per evitarne la propagazione che deve rimanere relegata alla stanza in cui è nato il principio d’incendio.

 

Impianto antincendio attivo

Due sono le grandi categorie fondamentali in cui si suddividono gli impianti antincendio:

  1. impianto antincendio di segnalazione

    Questa tipologia di impianti è inserita anche nei contesti abitativi. Segnalano un incendio, ma senza spegnerlo. Non sono infatti dotati degli appositi strumenti necessari. Nella maggior parte dei casi sono dotati di un dispositivo per la rilevazione della presenza di calore o fumo, e possono segnalare possibili pericoli attraverso segnali luminosi o sonori.

  2. impianti antincendio completi

    Questi impianti, a differenza di quelli di segnalazione, oltre a segnalare l’incendio sono in grado di spegnerlo. Per la categoria degli impianti fissi troviamo ad esempio: impianto di spegnimento a gas, tra i quali troviamo il gas inerte e il gas 3M NOVEC 1230, gli impianti aerosol, gli impianti sprinkler, gli impianti antincendio a schiuma, le rete idranti. Per la categoria degli impianti mobili troviamo gli estintori portatili, carrellati o no, a polvere, CO2, idrici.

 

Impianti antincendio e normativa

La presenza dell’impianto antincendio è obbligatoria per legge per alcuni immobili. La normativa prevede infatti l’obbligatorietà della presenza di un sistema antincendio per tutti gli edifici con altezza superiore ai 24 metri.

In base alla dimensione dello stabile, all’ambiente in cui è collocato, alle funzioni che svolge e alla propensione al rischio di incendi, si definisce anche la dimensione dell’impianto.

Uno dei parametri stabiliti dalla legge italiana è, ad esempio, il fatto che l’impianto antincendio debba avere un’alimentazione continua e costante anche in caso di black out. La normativa prevede inoltre che gli impianti installati siano corredati di Dichiarazione di Conformità, documento rilasciato dalla ditta antincendio specializzata che installa l’impianto, e che si occuperà anche della sua manutenzione e rinnovo.

 

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