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L’acqua è sempre il metodo migliore per spegnere un incendio? Tecniche alternative di spegnimento

Fiamma impianti antincendio

Quando si pensa a come spegnere un incendio, l’acqua è il primo elemento che viene in mente. È abbondante, facilmente reperibile e, nella maggior parte dei casi, efficace. Tuttavia, non è sempre la soluzione ideale. A seconda del tipo di incendio, l’uso dell’acqua può risultare inefficace, se non addirittura pericoloso. Esistono infatti tecniche e agenti estinguenti alternativi, specifici per ogni classe di incendio, che garantiscono un intervento mirato e sicuro. Conoscere queste soluzioni è fondamentale per chi si occupa di sicurezza antincendio e manutenzione degli impianti.

Perché l’acqua non basta e quando può essere pericolosa

L’acqua agisce raffreddando il combustibile sotto la temperatura di autoaccensione e togliendo calore alla fiamma. Questo principio funziona bene per molti materiali solidi come carta, legno e tessuti, ma è inefficace o rischioso in altre situazioni.

Nel caso di incendi di origine elettrica, ad esempio, l’acqua può condurre elettricità e causare folgorazioni. Stesso discorso per gli incendi da oli e grassi (come quelli in cucina): l’acqua, entrando in contatto con una sostanza altamente infiammabile a temperature elevate, può causare violente esplosioni di vapore e propagare le fiamme.

Nei contesti industriali, infine, l’acqua può reagire chimicamente con alcune sostanze presenti, generando ulteriori pericoli. È quindi essenziale individuare il tipo di incendio prima di scegliere la tecnica di spegnimento.

Le classi di incendio e i metodi di spegnimento più efficaci

La normativa UNI EN 2 suddivide gli incendi in cinque classi (A, B, C, D, F) in base al tipo di materiale combustibile coinvolto:

  • Classe A: materiali solidi (legno, carta, tessuti). L’acqua è generalmente efficace.
  • Classe B: liquidi infiammabili (benzina, solventi). Servono schiume o nebbie d’acqua.
  • Classe C: gas infiammabili (metano, propano). Si utilizzano gas inerti o aerosol.
  • Classe D: metalli combustibili (alluminio, magnesio). Sono richiesti agenti speciali non presenti in tutti gli impianti.
  • Classe F: oli e grassi da cucina. Si usano sistemi specifici come il Water Mist o schiume a bassa conducibilità.

Tecniche alternative di spegnimento

Negli ambienti ad alto rischio o con presenza di impianti complessi, è necessario disporre di soluzioni tecnologiche avanzate. Ecco i principali agenti estinguenti alternativi all’acqua:

  • Impianti a gas inerti, HFC e CO₂: questi sistemi utilizzano agenti gassosi che abbassano la concentrazione di ossigeno e interrompono la combustione. Sono indicati per sale server, quadri elettrici, archivi e locali tecnici. Non lasciano residui, non danneggiano le apparecchiature elettroniche e garantiscono uno spegnimento rapido e pulito.
  • Impianti a schiuma: le schiume antincendio sono efficaci contro gli incendi di classe B, ovvero quelli generati da liquidi infiammabili. Creano una pellicola isolante sopra il combustibile, bloccando l’accesso dell’ossigeno e raffreddando la superficie. Sono utilizzate in impianti industriali, aree logistiche, depositi carburanti e parcheggi interrati.
  • Impianti a aerosol: questi sistemi rilasciano particelle solide e gas che interrompono la reazione chimica del fuoco. Sono molto compatti e adatti a spazi tecnici come cabine elettriche, vani ascensori, quadri elettrici e ambienti con accesso limitato. Non richiedono tubazioni complesse e offrono un’elevata efficacia in ambienti chiusi.
  • Impianti Water Mist: il sistema Water Mist sfrutta micro-gocce d’acqua che evaporano rapidamente, assorbendo calore e riducendo l’ossigeno intorno alla fiamma. È una soluzione altamente efficace e a basso impatto perfetta per cucine industriali, ospedali e laboratori, ambienti con dispositivi elettronici sensibili. Rispetto all’acqua tradizionale, riduce i danni collaterali e il consumo idrico.
  • Impianti Sprinkler e a rete idranti: gli impianti Sprinkler restano una soluzione diffusa in ambito industriale, commerciale e civile. Si attivano in automatico al superamento di una soglia termica, rilasciando acqua localmente. Le reti idranti, invece, sono gestite manualmente da personale addestrato. Sono adatti per magazzini, stabilimenti produttivi, centri commerciali e autorimesse.

L’importanza della progettazione antincendio

La scelta del sistema di spegnimento non è mai standard. Deve essere progettata in base:

  • al tipo di attività svolta
  • ai materiali presenti
  • alla configurazione degli spazi
  • al rischio elettrico, chimico o strutturale

Un impianto efficace è sempre il risultato di un’analisi tecnica approfondita. Fiamma Antincendio sviluppa soluzioni su misura, combinando le tecnologie più idonee con sistemi di rilevazione automatica e gestione centralizzata dell’emergenza.

L’acqua resta un elemento fondamentale nella lotta agli incendi, ma non può essere considerata una soluzione universale. A seconda del tipo di materiale coinvolto e del contesto, possono servire impianti a gas, aerosol, schiuma o nebbia d’acqua. Investire nella corretta progettazione dei sistemi di spegnimento e nella formazione degli operatori è oggi indispensabile per garantire sicurezza, continuità operativa e rispetto delle normative.

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