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Estintori CO2, estintori a polvere e schiuma: differenze, utilizzi e caratteristiche

Estintori CO2

Come funzionano gli estintori CO2, quali sono le altre tipologie e le aree di intervento

Gli estintori in commercio non sono tutti uguali ma si differenziano in base al principio estinguente sul quale si basano e alla fiamma sulla quale il loro effetto è migliore. La scelta dell’estintore da utilizzare va fatta in base alle 5 diverse classi di fuoco, in accordo con la norma UNI EN 2:2005, all’ambiente e alla previsione dell’utilizzo.

Il metodo di estinzione cambia infatti a seconda della tipologia di fuoco, come anche l’approccio dell’intervento sul medesimo. Di conseguenza diverse sono le tipologie di estinguenti che contengono. Da qui nasce la differenza tra estintori Co2, ovvero ad anidride carbonica, a polvere e schiuma.

Vediamo nel dettaglio le differenze e le singole caratteristiche.

 

Le sostanze estinguenti

Le sostanze estinguenti sono sostanze chimiche e naturali che attraverso vari meccanismi, provocano l’estinzione del fuoco. 

Le principali 4 sostanze sono:

  • Acqua: viene utilizzata sui combustibili solidi, ad eccezione delle sostanze incompatibili con essa come il sodio e il potassio. Non si utilizza su impianti ed apparecchiature elettriche sotto tensione, poiché vi è un pericolo di folgorazione per l’operatore.
  • Schiuma: si utilizza su combustibili solidi in genere ma soprattutto su liquidi infiammabili, in quanto forma un manto di copertura. Anche la schiuma, come l’acqua, non si utilizza su impianti ed apparecchiature elettriche sotto tensione perché contiene acqua.
  • Polveri: si tratta di particelle solide finissime a base di bicarbonato di sodio, potassio, fosfati e sali organici. Si utilizzano per spegnere fuochi di solidi, liquidi e gas. Sono invece da evitare per incendi di metalli dove si devono utilizzare delle polveri speciali. Leggi il nostro approfondimento sugli estintori a polvere.
  • Anidride Carbonica Gas inerti: contenuta dagli estintori C02 è la tipologia di estinguente più utilizzata, la vediamo nel dettaglio.
 

Estintori CO2: come funziona l’anidride carbonica

Il recipiente dell’estintore a C02 è costituito da una normale bombola per anidride carbonica dotata all’interno di un tubo pescante, che permette di erogare il gas allo stato liquefatto. Le bombole possono essere di diversa capacità, da 18 fino a 54 kg di gas liquefatto.

L’anidride carbonica (CO 2 ) è una sostanza estinguente che presenta le seguenti caratteristiche:

  • Non è tossica per l’uomo
  • Perfettamente dielettrica (ovvero ha una conducibilità elettrica nulla, diventando un isolante elettrico)
  • Non lascia residui
  • Viene conservata allo stato liquido sotto pressione

L’anidride carbonica degli estintori CO2 quando utilizzata funziona per soffocamento o sottrazione (va a sottrarre C02), e per raffreddamento. L’anidride carbonica infatti passando dallo stato liquido a quello gassoso raggiunge i -70°.

Questo estintore a C02 si utilizza in quasi tutti i casi, senza particolari limitazioni. L’unico accorgimento è quello di non dirigere il getto sulle persone, poiché vi è rischio di ustione da freddo (i -70° visti sopra).

 

I diversi tipi di estintore in commercio

Gli estintori servono per affrontare un principio di incendio e si suddividono principalmente in due grandi tipologie:

  • estintori portatili, con una massa fino a 20 kg
  • estintori carrellati, con una massa oltre 20 kg e fino a 150 kg. Data la loro portata hanno carica, erogazione per unità di tempo e gittata maggiore, per cui possono estinguere più rapidamente e con l’impiego di meno persone fuochi che altrimenti richiederebbero l’impegno contemporaneo e coordinato di molte persone con estintori portatili per essere estinti.

L’erogazione del getto avviene per effetto della pressione interna, ottenuta attraverso vari metodi a seconda del tipo di estintore. La classificazione della capacità estinguente degli estintori carrellati è regolata dal D.M. 6 marzo 1992:

«Norme tecniche e procedurali per la classificazione della capacità estinguente e per l’omologazione degli estintori carrellati d’incendio».

 

Come posizionare gli estintori C02 e le altre tipologie

Tutte le tipologie di estintori devono essere posizionate:

  • All’esterno dei locali se questi non sono normalmente frequentati da persone (centrali termiche, depositi, ecc.)
  • All’interno se i locali se sono frequentati 
  • Vicino agli accessi (vani scala)
  • In prossimità dei punti di maggior pericolo (quadri elettrici, cucine, centrali termiche, ecc.)

Per un corretto posizionamento deve sempre essere soddisfatta la condizione che un operatore, per raggiungere l’estintore, non debba effettuare un percorso superiore a 20 m, riducendo tale valore a 15 m per i casi di maggior rischio.

Tale requisito spiega perché siano da preferire più punti di prelievo piuttosto che la collocazione degli estintori tutti in un solo luogo: così facendo si evita anche che, nel caso di pericolo, vi sia un eccessivo affollamento di persone per prelevare gli estintori.

Infine la loro posizione deve essere sempre segnalata.

L’installazione e la manutenzione degli estintori deve essere effettuata sempre da professionisti qualificati

Fiamma è un’azienda specializzata, che opera da più di ottant’anni sul mercato italiano, e i suoi tecnici sono tutti specializzati e in possesso di attestazione delle certificazioni UNI 11473-3:2014 e UNI 9994-2:2015.

Fiamma fornisce, su richiesta e a corredo della lavorazione dell’estintore, tutta la documentazione di acquisto e smaltimento della polvere estinguente che ha acquistato ed utilizzato durante il processo di lavorazione per garantire al cliente la veridicità della lavorazione effettuata. Scopri tutti i nostri servizi di manutenzione.

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