I sistemi di evacuazione fumi e calori (SEFC), o più semplicemente evacuatori di fumo e calore, sono meccanismi di protezione antincendio che, garantendo un’adeguata aerazione degli ambienti, consentono la fuoriuscita del fumo e dei gas caldi conseguenti ad un incendio, al fine di prevenire la formazione di concentrazioni tossiche.
Le diverse tipologie di evacuatori di fumo e calore
Esistono oggi diverse tipologie di evacuatori di fumo e calore, che possono essere tutti ricondotti a due categorie (come stabilito dalla UNI 9494-1 2017) : Sistemi di Evacuazione Naturale di Fumo e Calore (SENFC) e Sistemi di Evacuazione Forzata di Fumo e Calore (SEFFC) o, più semplicemente, evacuatori a ventilazione naturale o a ventilazione meccanica.
- Caratteristiche degli evacuatori di fumo a ventilazione naturale
I SENFC si basano sul principio di convezione termica, utilizzando la differenza di temperatura e di pressione tra l’interno e l’esterno dell’edificio per far circolare l’aria.
Il fumo e i gas caldi che si sprigionano da un incendio salgono verso l’alto perché sono meno densi dell’aria circostante, accumulandosi nella parte superiore dell’ambiente, mentre nella parte inferiore rimane aria pulita: gli evacuatori di fumo a ventilazione naturale possono agire quindi anche senza l’ausilio di ventilatori o altre apparecchiature meccaniche.
- Caratteristiche degli evacuatori di fumo a ventilazione meccanica
I SEFFC sono invece impianti dotati di motore che alimenta i dispositivi di ventilazione, pertanto sono in grado di convogliare verso l’esterno i fumi generati dall’incendio in modo indipendente dalla spinta di galleggiamento risultante dalla differenza di densità.
La normativa di riferimento
Il riferimento normativo per gli evacuatori di fumo e calore è, come già accennato, la UNI 9494-1 2017, che ne stabilisce i criteri di progettazione, installazione, verifica e manutenzione, nonché le procedure di certificazione da parte di enti abilitati.
In particolare, la 9494 –parte 1, relativa ai SENFC, si applica agli edifici con una superficie minima di 600 mq con altezza minima di 3m nel caso di
- Edifici monopiano;
- Ultimo piano di edifici multipiano;
- Piano intermedio di edifici multipiano collegabile alla copertura.
Ci sono due tipi di SENFC:
Da copertura: evacuatori di fumo piani o inclinati, posti sul tetto di un edificio. In questo caso è obbligatoria la presenza di paravento o simili, poiché le correnti d’aria potrebbero bloccare la fuoriuscita del fumo.
Da parete: evacuatori posti in verticale, installati quando risulta impossibile utilizzare il tetto, o per sfruttare delle aperture già esistenti. Devono essere previsti in numero doppio rispetto a quelli in copertura.
La 9494 – parte 2, relativa ai SEFFC, si applica agli edifici con una superficie minima di 600 mq con altezza almeno di 3m, e contiene indicazioni procedurali per il calcolo delle altezze libere da fumo. Questa sezione si riferisce in particolare agli ambienti a rischio di esplosione, corridoi e corridoi con scale.
La 9494 – parte tratta interamente della manutenzione. La sezione descrive le procedure di controllo iniziale, sorveglianza, controllo periodico, manutenzione ordinaria e straordinaria, individuando figura del responsabile del sistema come riferimento principale per la vigilanza dell’impianto, delle attività di controllo extra e della scelta dei responsabili della manutenzione.
La certificazione degli impianti
Il Dich. Imp. o “Dichiarazione di corretta installazione e funzionamento dell’impianto” è il modello attraverso cui cui l’installatore effettua la dichiarazione di conformità dell’intero sistema EFC, certificando che l’impianto è stato progettato seguendo la normativa tecnica italiana (UNI 9494-1 o UNI 9494-2) o riconosciuta in ambito europeo (CEN), installato correttamente e verificato nelle diverse logiche di funzionamento.
Il Cert. Imp. è il modello con cui viene certifica la rispondenza e il corretto funzionamento dell’impianto. Questo documento deve essere affiancato al dich. imp. se l’impianto è stato progettato seguendo norme pubblicate da organismi di standardizzazione extra-europei riconosciuti a livello internazionale, come ad esempio la NFPA americana.
A differenza del Dich. Imp., il Cert. Imp. deve essere prodotto da un Professionista Antincendio.
La figura dell’installatore
La UNI 9494 definisce l’installatore SEFC come una “persona fisica o giuridica che avendone le competenze è responsabile di realizzare la posa in opera di tutti i componenti di un SEFC, i collegamenti necessari per il suo funzionamento e la verifica di primo funzionamento (esclusi gli impianti di interfaccia, per esempio impianti di rivelazione incendio), in conformità ad un progetto”.
L’installatore agisce sempre “in conformità a un progetto” di sistema. Si arriva alla redazione del del dich. imp. attraverso la gestione di più fasi, che coinvolgono diversi professionisti.
- Il tecnico abilitato redige il progetto del SEFC seguendo la normativa.
- L’installatore, al momento della realizzazione dell’impianto, deve saper interpretare il progetto ed eventualmente inserire delle modifiche sulla base delle esigenze operative del cantiere.
- Dopo aver installato e testato l’impianto l’installatore compila e firma il dich. imp.
Dopo la fase progettuale, la figura giuridicamente più rilevante diventa quindi l’installatore, unico firmatario del dich. imp. e responsabile della corretta posa e del funzionamento dell’intero sistema EFC.
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